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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Non si sevizia un paperino   
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Autore Non si sevizia un paperino
DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 30-01-2004 12:10  
quote:
In data 2004-01-30 05:16, misterx76 scrive:

Questo film dimostra come Thomas Milian sappia recitare anche in film "seri" e non solo nella commedia italiana anni 70.




Thomas Milian, prima del boom der monnezza era un attore più che serio...se lo beccate guardatevi "la banda del gobbo", cattivo come pochi altri (proprio in quel film nasce il personaggio der monnezza).
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"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 30-01-2004 12:17  
quote:
In data 2004-01-30 08:15, KAINra scrive:
e "quando Alice ruppe lo specchio?", l'ho acquistato in dvd poco tempo fa a un prezzo cazzate e devo dire che è un film molto avanti per il periodo in cui è stato fatto...




Il film da te citato è forse l'ultima opera "decente" di Fulci, che poi invasato da rabbia e voglia di aggredire...incazzato (giustamente) con il modo di fare cinema italiano...cominciò il suo personale percorso di autodistruzione.
C'è da dire che i film di Fulci sono difficili da immaginare, nel senso che esprimono uno stile inusuale, forte e privo di frizzi e lazzi, per apprezzarli bisognerebbe avere una decente cultura cinematografica o una visione dell'arte a 360°.
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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-01-2004 12:24  
quote:
In data 2004-01-30 05:16, misterx76 scrive:

Questo film dimostra come Thomas Milian sappia recitare anche in film "seri" e non solo nella commedia italiana anni 70.




Mi sembra che lo abbia fatto anche in seguito, quì in Italia con Antonioni e negli USA con diversi registi, ultimo dei quali Steven Soderberg (era il capo dell'antidroga messicana in Traffic).

per i moderators, la butto lì: che ne dite di un bel topic nella sezione DVD che raccolga le varie edizioni in questo formato sia R2 che R1 di Fulci, Bava, Lado e compagnia cantando?
_________________
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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 30-01-2004 12:34  
perchè non lo apriamo noi, senza scomodare i moderatori...
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hpdagon

Reg.: 12 Lug 2002
Messaggi: 150
Da: Cerreto Guidi (FI)
Inviato: 30-01-2004 14:41  
...di Fulci ho visto soltanto "un gatto nel cervello", fra l'altro copiato in uno squallidissimo horror spagnolo di non recente realizzazione, di cui non ricordo il nome...

...non m'è piaciuto moltissimo, ma è passato molto tempo, forse rivedendelo...
_________________
"..è la prova più difficile della sua sua lunga e straordinaria vita, e la affronta e la vive con quella stessa intima serenità e abbandono fiducioso nelle mani di Dio con cui ha sempre vissuto, lavorato, sofferto, gioito"

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DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 30-01-2004 15:47  
[quote]In data 2004-01-30 12:17, DemonSeth scrive:
quote:
Il film da te citato è forse l'ultima opera "decente" di Fulci, che poi invasato da rabbia e voglia di aggredire...incazzato (giustamente) con il modo di fare cinema italiano...cominciò il suo personale percorso di autodistruzione.



Come precedentemente detto...gli ultimi film di Fulci (un gatto nel cervello è il penultimo), erano sostenuti più da rabbia e depressione che da altro, per conoscere bene Fulci, per capire il suo percorso, bisogna andare indietro nel tempo e poi magari guardarsi anche gli ultimi film.

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hpdagon

Reg.: 12 Lug 2002
Messaggi: 150
Da: Cerreto Guidi (FI)
Inviato: 30-01-2004 18:39  


[/quote]

per i moderators, la butto lì: che ne dite di un bel topic nella sezione DVD che raccolga le varie edizioni in questo formato sia R2 che R1 di Fulci, Bava, Lado e compagnia cantando?

[/quote]

...SIIII!!!
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"..è la prova più difficile della sua sua lunga e straordinaria vita, e la affronta e la vive con quella stessa intima serenità e abbandono fiducioso nelle mani di Dio con cui ha sempre vissuto, lavorato, sofferto, gioito"

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TheJoker

Reg.: 09 Gen 2004
Messaggi: 280
Da: New York (es)
Inviato: 30-01-2004 21:46  
Io di Fulci mi devo essere cuccato solo le schifezze horror che vedo oramai al posto di un buon film comico tanto mi fanno pisciare dal ridere... i titoli non li ricordo tranne "un gatto nel cervello", "demonia" poi l'ultimo che ho visto...boh, una storia senza senso di una tipa in coma e una nello stesso college che ricordava i suoi ricordi...
_________________
Don't dream it, be it.

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misterx76

Reg.: 12 Gen 2004
Messaggi: 2312
Da: carsoli (AQ)
Inviato: 27-03-2004 03:34  
Riporto in alto questo topic in modo che anche i nuovi utenti possano godere di questa ottima recensione e conoscere questo film sconosciuto ai più ma che meriterebbe di stare in ogni videoteca che si rispetti.

P.S. Complimenti Stilgar, ad essere sincero non ti avevo mai letto con attenzione ma ora mi leggo tutto l' archivio, perché mi piace molto il tuo modo di scrivere.
_________________
...due volte già cadeste senza cavarne frutto, badate un 3° fulmine vi annienterà del tutto!!!

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VALENTINAV

Reg.: 11 Feb 2004
Messaggi: 603
Da: CUVEGLIO (VA)
Inviato: 27-03-2004 10:22  
quote:
In data 2003-05-02 11:57, DemonSeth scrive:
VERGOGNA!!! sono indignato, anche un pò incazzato!Mi rivolgo a tutti gli iscritti di filmup, senza distinzione alcuna.0 risposte...solo 16 consultazioni...togliendo me e stilgar, forse solo 5-6 utenti hanno letto questo topic. Neanchè un post per ringraziare Stilgar di avervi fatto conoscere un film di cui ignoravate l'esistenza. Continuate a postare sul più figo, a dire che qui si impara pochino, a votare il migliore, a divertirvi in OT. Ma bravi, davvero...un applauso!
Pff...
Stilgar ti rispondo io...altrimenti ciccia.
Fulci è un ottimo regista, ogni volta che si parla di lui mi si stringe il cuore...il più sottovalutato dei registi italiani, dimenticato, umiliato, lasciato morire nell'indifferenza assoluta...come in questo forum del resto. L'ignoranza cinematografica degli italiani non ha confronti con nessun altro paese. Un artigiano, dalle grandi doti tecniche, misconosciuto in patria, venerato all'estero. In Francia, negli USA è uno dei registi italiani più conosciuti...uno dei pochi italiani apparso sui "chaiers du cinema".
Bon.
Fulci è un genio, dunque discontinuo, testardo, orgoglioso (fino all'autodistruzione). Crudo, poca poesia nei suoi film, capace di invenzioni visive straordinarie, Autore (con la A maiuscola) di alcuni capolavori, forse un pò troppo ingenuo e troppo legato alla sua Italia.
Ma parliamo del film...va, altrimenti mi incazzo.
Mi permetto di fare un appunto a quanto detto (tra l'altro benissimo) da Stilgar. Tu dici "Fulci che per questo suo lavoro riprende uno dei temi cari al primo Avati, quello dell’ambientazione provinciale", bè non è del tutto esatto. Il film di Fulci precede di qualche anno (4 per l'esattezza) l'ingresso di Avati nel thriller all'italiana. Per cui forse è proprio il contrario, se proprio vogliamo parlare di "influenze" questo film di Fulci si richiama ad un altro grande del thriller di casa nostra, cioè Aldo Lado. Ma queste sono solo piccole sottigliezze. Il film di Fulci è geniale, diretto in maniera perfetta, con un cast di tutto rispetto. Delinea quello che sarà il suo modo di fare cinema, nudo e crudo. La realtà di un piccolo paesino che ingloba un valore molto più ampio della sua misera ambientazione. La ricerca di un colpevole...è questa la cosa più importante per la gente del luogo, ed i colpevoli sono sempre loro: I diversi. Coloro che sono scomodi, perchè "non conformi" alle regole, perchè non ipocriti...perchè veri, nella loro follia. In pratica la nostra società, il nostro mondo, un film che ha 30 anni, ma che è attualissimo. A tratti quasi documentaristico...il tentato linciaggio della Bolkan sembra il servizio di un tg. Il primo passo di Fulci ( anche se si erano viste le avvisaglie con "la lucertola con la pelle di donna") verso il genere che lo consacrerà come "The godfather of gore" nomignolo con cui viene affettuosamente chiamato dagli americani...non mi sento di dare consigli...dovrei dare degli ordini. Vedere i film italiani degli anni 70, i film "minori", quelli che non si fanno più per intenderci...sarebbe la scuola migliore per capire un pò di più il cinema. Studiare il cinema di genere italiano...può far capire da dove nascono i più grandi registi americani di oggi. Ma a che serve?? interessa a qualcuno?...naaaa, troppa fatica. Rincoglioniamoci con le mega produzioni. Abbuffiamoci di monnezza. Effetti digitali e colonne sonore rock...ma si!! Tutto secondo copione, un copione che inevitabilmente finisce con la classica scritta bianca su fondo nero..."THE END".

Baci a tutti

D.

PS Fulci ha firmato i migliori film della coppia Franco e Ciccio...ma anche quella è monnezza...ciao belli!


Adesso mi sento in colpa per non aver mai visto un film tanto ben descritto..

Giuro che mi impegnerò per vederlo!
_________________
"Allora si potrebbe immaginare un umanesimo nuovo
con la speranza di veder morire
questo nostro medioevo"

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 27-03-2004 13:15  
Ha fatto bene Misterix a resuscitare questo topo che mi era sfuggito. Innanzitutto complimenti a Stilgar per la sua recensione, di quelle che ti lasciano ben poco da aggiungere e a tutti quelli che apprezzano Fulci. Parlerò un po’ di Fulci in generale sperando di non seminare cicoria nel campo riservato al mais… In tal caso prego i modera_agricoltori di spostare il tutto nella giusta fattoria

Nemo profeta in patria … e sembrerebbe proprio che in Italia i “profeti” siano più bistrattati che altrove, in ogni campo, anche nel cinema. Lucio Fulci, un regista a modo suo “geniale”, prima e poi durante gli anni 80’ dei suoi film migliori, fu fatto oggetto di un ostracismo bigotto e moralistico, oltre che “artistico”. Tutto questo, mentre si celebravano i fasti di una commedia all’italiana sgangherata e pecoreccia, ed in seguito di una cinematografia, nostrana e mondiale, sempre degli anni 80’, la quale - fatte salve le poche o tante eccezioni che non sto qui a ricordare - si avvitava intorno ad una sorta di sconfortante edonismo “reganian-spielberghiano”, oppure verso i facili, e poco felici meandri della rappresentazione “psico-socio-politicistica-ideologica” fin troppo didascalica e del tutto priva di “immaginazione”. D’altra parte anche a Mario Bava, Lenzi, ecc, toccò la stessa sorte, salvo cercare i meritati consensi all’estero ed in parte anche in Italia ma sotto “falso” nome.., già che è storia vecchia e risaputa la nostra esterofila modaiola e “feticistica".
A mio avviso Fulci è un regista con molti difetti e molte virtù. Le ragioni dei difetti vanno ricercate soprattutto nella povertà dei “mezzi” di cui poteva disporre; le virtù, precisamente nel suo generoso respiro filmico, nel grande “mestiere” che gli permetteva di aggirare i “fatali” limiti mediante espedienti figurativi e narrativi assai immaginifici, a volte rozzi ma sempre disarmanti, (auto)ironici, efficaci e godibili.
In una intervista-confessione-sfogo (molto accorata e sfrontata ma priva di acredine e che precede di poco la morte del regista) dalla quale è stato tratto un magnifico corto, La Notte Americana del dottor Lucio Fulci, di A. De Lillo e M. Garofalo, Fulci, nel criticare i “critici” che lo avevano ingiustamente maltrattato (in prima linea T. Kezich, appena un po’ meglio del nostro “mollicone”nazionale) parla di de stesso in questi termini: “… esistono registi senza punte … cioè che vanno precisi sempre sotto traccia … camminano … poi ci sono registi che camminano sempre sotto traccia e che ogni tanto ci hanno qualche punta … e io mi ritengo un regista che ogni tanto qualche puntarella – magari senza alici… - ce l’ho …”

Cercate di recuperare quel film, è davvero gustoso e molto ben realizzato.

Tra i miei film preferiti: Non si sevizia un paperino, L’Aldilà, Una sull’altra, Quella villa accanto al cimitero, Paura nella città di morti viventi e, naturalmente, Zombi 2.
Qualche anno fa ebbi la fortuna di vederli tutti sul grande schermo, in una retrospettiva dedicata al loro autore, quando ancora non lo conoscevo. Fu una rivelazione!

Per ora mi fermo qui.., tirannia del tempo!

Un "recuerdo" particolare a Demon che più di un semplce esperto del "genere", è l'incarnazione stessa del male "superiore"...

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 27-03-2004 alle 13:23 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 27-03-2004 20:37  
quote:
In data 2004-03-27 03:34, misterx76 scrive:
Riporto in alto questo topic in modo che anche i nuovi utenti possano godere di questa ottima recensione e conoscere questo film sconosciuto ai più ma che meriterebbe di stare in ogni videoteca che si rispetti.



Grazie mille da parte mia (che già conosco un pochino Fulci) e da parte di tutti i nuovi utenti come me (che probabilmente non lo conoscono).

Come ho detto conosco l'operato di Lucio Fulci solo un pochino, e infatti non ho mai visto questo film. Avevo già voglia di vederlo, questa recensione e i vostri commenti me l'hanno aumentata.

Spero di poter scrivere un commento anch'io al più presto.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 22-07-2004 19:16  
Dopo quasi 4 mesi, alla fine sono riuscito a gustarmi questo gran film.

Che dire, potrei mettermi a fare i complimenti a Fulci, al cast e al film, ma ci avete già pensato a dovere.
Cerco allora di parlare un pochino di qualche aspetto che non avete già trattato.

Primo grande film di Fulci, purtroppo tagliato delle scene più forti nella maggior parte delle versioni video. Nonostante le forbici dei censori, che tolsero alcune sequenze di nudo e di violenza all'epoca "proibitissime" (una scena con la Bouchet nuda in compagnia di un bambino rischiò di far bruciare la pellicola: si risolse fortunatamente tutto dimostrando che la parte del bambino era interpetata da un nano..), il film resta senz'altro godibilissimo. Chi avesse comunque la possibilità di vederlo integrale (nella versione olandese, con tutta la sequenza del massacro della Bolkan e della lunga morte dell'assassino) non se ne lasci sfuggire l'occasione...

È doveroso precisare che "Non si sevizia un paperino" non è affatto un horror, e che non risente nemmeno della vena splatter che ha reso famoso Fulci in tutto il mondo.

La primissima cosa che mi ha colpito del film, già durante la visione e fin dalla prima parte, è la perfezione nella scelta dei tempi della narrazione e della regia.
Non c'è un'inquadratura fuori posto, tantomeno una scena intera, non c'è un calo di tensione, non c'è un momento di relax.
La sceneggiatura è perfetta, perché lo spettatore si incolla allo schermo, alla fine di ogni scena è impaziente di vedere quella successiva, ed in ogni momento vuole vedere cosa accadrà il momento successivo (e questo è un effetto che ben pochi film riescono a trasmettermi con tale forza). Questo è dovuto proprio, come dicevo, alle scelte di narrazione, alla costruzione della trama, alla definizione dei tempi, alla successione dei fatti e delle scene; non solo, quindi, è ottima la regia, ma la sceneggiatura le è addirittura superiore, e trattandosi - come diceva Demon nel suo intervento giustamente incazzato ad inizio topic - di "uno squallido film di serie b, di monnezza", mi sembra quantomeno... strano.

Le musiche sono azzeccate, dalle sonorità "tubulari" tipiche dell'horror di molte scene del boschetto e della montagna, all'hard rock puro della scena in cui la maciara viene linciata.

Un'altra cosa interessantissima riguarda proprio l'identità del colpevole.
Facendo un po' d'attenzione, verso metà film già si potrebbe intuire che il colpevole è effettivamente quello che è, gli indizi ci sono (rivedendo il film se ne scoprono moltissimi).
Ma bisogna tenere in considerazione due aspetti:
1) il film è del 1972, e nei 22 anni successivi sono stati scritti e girati libri e film thriller in quantità, grazie ai quali abbiamo ormai sviluppato una certa esperienza nell'assegnare il ruolo di colpevole al meno sospettabile della situazione;
2) il colpevole magari si può anche intuire, ma: a) non si ha mai la certezza definitiva che sia lui, perché Fulci lo fa apposta: lascia qua e là gli indizi, ma è maestro anche a lasciare un pur minimo dubbio; b) non si capisce mai il perché, il come, il quando, e comunque lo spettatore è troppo impegnato a seguire l'intreccio della storia per preoccuparsi di dire: "quello lì è il colpevole!".

Un po' di attenzione la merita anche il titolo. Calza a pennello la metafora tra i bambini e le bambole (o i pupazzi) della bambina, che a sua volta è una "diversa", e - così come la madre che l'ha partorita - viene rispettata (ma sarebbe meglio dire ignorata) dalla comunità solo per la parentela con il parroco, guida morale del volgo. Non capisco come cavolo quel pazzo di Fulci l'abbia partorito, ma una volta capito il senso del titolo, questo diventa un altro punto a favore.

Un irriconoscibile Thomas Milian interpreta una figura chiave del thriller moderno: quella figura arguta che, essendo esterna alle lungaggini formali che impacciano le operazioni e le indagini delle forze dell'ordine, aiuta attivamente la stessa polizia (o carabinieri che si voglia) nella risoluzione del caso.


Facendo leva su personaggi e situazioni tipiche, Fulci riesce a ritrarre in maniera straordinaria tutta una serie di aspetti antropologici e sociali caratteristici di un qualsiasi paese del sud Italia, su tutti l'ignoranza intesa nella veste di paura-odio verso il "diverso", colui che non è conforme (per scelta o per disagi mentali) alla società e alla sua mentalità.

ATTENZIONE - SPOILERS!!!
Ecco allora che i cittadini cercano il colpevole, e lo trovano prima in Giuseppe Barra (lo scimunito), poi nella maciara (malata di mente a causa della perdita del figlio neonato ed esiliata sui monti), poi magari in Patrizia (ricca, emancipata, ex drogata, viene dal nord e tutt'altro che vogliosa di conformarsi). Ma non si accorgono invece che il colpevole è la figura di riferimento (morale, ma non solo) di quel tipo di comunità, e che uccide i bambini proprio per evitargli di diventare "diversi" a loro volta. Per evitargli di morire davvero, per proteggere la loro anima da qualsiasi tipo di contaminazione. La morte fisica per l'immortalità dell'anima.
Perverso. Geniale. Sottovalutato. Fulci.

Voto 9.
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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 23-07-2004 01:21  
Vidi questo film per la prima volta tanto tempo fa. Avevo circa 13 anni e ricordo che era una di quelle afose sere d'estate in cui l'unica cosa da fare è guardare la televisione (cioè un film!). Ricordo che sul giornale rimasi incuriosito dal titolo "Non si sevizia un paperino - Thriller". Mi colpì molto la dicotomia fra paperino-thriller. Diedi uno sguardo al nome del regista: Lucio Fulci! "E chi è costui?". Poi agli attori: Tomas Milian ("Ah sì! Il commissario Monnezza", Barbara Bouchet ("La bona dei film con Lino Banfi"), Florinda Bolkan ("Mah!"), Irene Papas ("L'ho già sentita!").
Decisi di guardarlo!
Ne rimasi folgorato.
La seconda volta lo registrai.
E poi da allora non ho fatto altro che vederlo e rivederlo.
Un vero capolavoro!

Una delle cose migliori a mio avviso sono le atmosfere che il grande Fulci è riuscito a creacre, grazie soprattutto al supporto della altrettanto bella fotografia.

Non so se è già stato scritto ma il film risultò innovativo per l'epoca, e per me, in quanto i delitti avvenivano alla luce del sole, e non, come lo stereotipo dei film giallo-thriller vuole: nella notte, nel buoio nelle tenebre.

Lucio Fulci, Mario Bava, Sergio Sollima, noi italiani li abbiamo lasciati morire!

Una curiosità: so che Fulci odiava a morte Ermanno Olmi, tanto da definirlo uno dei peggiori registi del cinema mondiale.
E' vero?

[ Questo messaggio è stato modificato da: alessio984 il 23-07-2004 alle 01:24 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-12-2004 05:20  
Grazie all'occasione del passaggio tv ho appena rivisto questo film, e ne approfitto per riportare su il thread. Colgo anche l'occasione per ampliare il discorso del mio post precedente.

Fulci non ricerca la bellezza estetica delle inquadrature, va dritto al dunque, a quell'efficacia dell'immagine che è lo scopo del mezzo filmico.
Gioca e azzarda magistralmente sui tempi (soprattutto attraverso il montaggio) per portare lo spettatore su qualsiasi strada conduca lontano dall'ovvietà della soluzione.
Inventa il thriller moderno introducendo alcune soluzioni di ripresa cui saranno debitori in moltissimi, da Argento, a Fincher, a - ormai spero lo sappiano un po' tutti - Tarantino.
_________________
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